Voci dall’agorà

Un blog dedi­ca­to alla cul­tu­ra gre­ca, nel sen­so più ampio del ter­mi­ne. Dall’archeologia alle cul­tu­re urba­ne pas­san­do per la gastro­no­mia, la sto­ria, la geo­gra­fia, la let­te­ra­tu­ra, la dan­za, il tea­tro, la musi­ca, la reli­gio­ne, i modi di sen­ti­re e di vede­re la vita.

NEW YORK TIMES:
QUEST’ANNO NON PERDETEVI SALONICCO


Come ogni anno, anche per il 2016 il New York Times ha sti­la­to la clas­si­fi­ca dei posti da non per­de­re. Come tut­te le clas­si­fi­che, anche que­sta lascia il tem­po che tro­va: i viag­gi sono un’esperienza per­so­na­le e a vol­te basta vede­re con occhi nuo­vi il pro­prio quar­tie­re, sco­pri­re quel­la cabi­na tele­fo­ni­ca mai nota­ta pri­ma o un det­ta­glio archi­tet­to­ni­co di cui non ci era­va­mo mai accor­ti, per poter affer­ma­re di aver com­piu­to il giro del mon­do – del pro­prio mon­do. Resta comun­que il valo­re dei sug­ge­ri­men­ti: il mon­do è gran­de e a vol­te fare un po’ d’ordine risul­ta uti­le. Nel­la clas­si­fi­ca del NYT sco­pria­mo allo­ra che una del­le desti­na­zio­ni imper­di­bi­li del 2016 (soprat­tut­to dal pun­to di vista gastro­no­mi­co) è Salo­nic­co, la “capi­ta­le del­la Gre­cia del nord”. Salo­nic­co, l’antica Tes­sa­lo­ni­ca (i gre­ci la chia­ma­no anco­ra così, Θεσσαλονίκη), for­se più di Ate­ne, ci por­ta in con­tat­to con l’anima del­la Gre­cia moder­na, pro­fon­da­men­te segna­ta dall’esperienza bizan­ti­na, dal dram­ma dei pro­fu­ghi dell’Asia Mino­re e dal­la vici­nan­za con i Bal­ca­ni. Così a Salo­nic­co (505 chi­lo­me­tri da Ate­ne, per­cor­ri­bi­li in auto­stra­da, fer­ro­via e aereo) il visi­ta­to­re potrà sco­pri­re la ric­chez­za del­la Mace­do­nia di Filip­po e di Ales­san­dro Magno, i capo­la­vo­ri d’arte e archi­tet­tu­ra del­la Rina­scen­za dei Paleo­lo­gi, i teso­ri del Museo Bizan­ti­no. Ma anche immer­ger­si nel­la sto­ria e nel­la cul­tu­ra dei pro­fu­ghi gre­ci del Pon­to e del­la Cap­pa­do­cia, che dopo lo scam­bio di popo­la­zio­ne del 1922 pro­prio qui tro­va­ro­no una secon­da casa. Retag­gio visi­bi­le soprat­tut­to nel­la gastro­no­mia, nel­le melo­die, nei san­tua­ri, che i pro­fu­ghi si sono por­ta­ti die­tro nel dispe­ra­to ten­ta­ti­vo di sal­va­re quan­to più era pos­si­bi­le del­la loro sto­ria e del­la loro tra­di­zio­ne. Ma Salo­nic­co offre anche la pos­si­bi­li­tà di esplo­ra­re le pie­ghe di even­ti che, seb­be­ne deter­mi­nan­ti per la civil­tà occi­den­ta­le, non sem­pre sono debi­ta­men­te evi­den­zia­ti. Qui fu fon­da­ta una del­le pri­me comu­ni­tà cri­stia­ne su suo­lo euro­peo (ricor­dia­mo le Epi­sto­le di san Pao­lo ai Tes­sa­lo­ni­ce­si), qui nac­que­ro Nazim Hik­met e Kemal Ata­türk (la sua casa nata­le ospi­ta oggi il con­so­la­to tur­co), e qui fio­rì la comu­ni­tà ebrai­ca dei Sefar­di­ti, scac­cia­ti nel 1492 dal­la Spa­gna di Fer­di­nan­do e Isa­bel­la. Per gli ebrei di tut­to il mon­do Salo­nic­co è la Geru­sa­lem­me dei Bal­ca­ni, meta inces­san­te di pel­le­gri­nag­gio, anche se l’occupazione nazi­sta ha pur­trop­po deci­ma­to la pre­sen­za di que­sta anti­chis­si­ma comu­ni­tà. Da nota­re infi­ne che nel­la cosmo­po­li­ta, mul­ti­cul­tu­ra­le Salo­nic­co han­no lavo­ra­to nume­ro­si archi­tet­ti stra­nie­ri. Tra que­sti si ricor­da­no anche due ita­lia­ni, Vita­lia­no Posel­li e Pie­tro Arri­go­ni, le cui crea­zio­ni sono anco­ra oggi visi­bi­li nel tes­su­to urba­ni­sti­co del­la cit­tà, che resta, a det­ta dei gre­ci stes­si, una del­le più bel­le del Paese.

Ed ecco le paro­le dell’articolista del NYT in meri­to a Salonicco:

Greece’s second-lar­ge­st city is fir­st in food.
The young pro­fes­sio­nals of this nor­thern Greek city have faced the country’s high levels of unem­ploy­ment in an unu­sual way: They ope­ned restau­ran­ts that put a modern twi­st on tra­di­tio­nal Greek, Sla­vic and Otto­man fla­vors. Among them is Sebri­co, run by a col­lec­ti­ve of ama­teur chefs who focus on local ingre­dien­ts ser­ved at bar­gain pri­ces. The team at Roo­ts expe­ri­men­ts joy­ful­ly with vege­ta­rian cui­si­ne — unu­sual in meat-loving Gree­ce. Estrel­la, one of the city’s many sty­lish new cafes, rein­ven­ts tra­di­tio­nal pastries, fil­ling crois­san­ts with oran­ge-scen­ted cream. Encou­ra­ged by a vibrant stu­dent popu­la­tion and a visio­na­ry mayor, Greece’s second-lar­ge­st city has beco­me a capi­tal of cheap eats.”

Nel­la foto par­ti­co­la­re del­la deco­ra­zio­ne musi­va del­la Roton­da (o Mau­so­leo di Gale­rio), ria­per­ta al pub­bli­co lo scor­so mese di dicembre.

Pub­bli­ca­to da Mau­ri­zio De Rosa

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