Umberto Eco: caro nipote…


“CARO NIPOTE, STUDIA A MEMORIA!”

È vero che se ti vie­ne il desi­de­rio di sape­re chi fos­se Car­lo Magno o dove stia Kua­la Lum­pur non hai che da pre­me­re qual­che tasto e Inter­net te lo dice subi­to. Fal­lo quan­do ser­ve, ma dopo che lo hai fat­to cer­ca di ricor­da­re quan­to ti è sta­to det­to per non esse­re obbli­ga­to a cer­car­lo una secon­da vol­ta se per caso te ne venis­se il biso­gno impel­len­te, maga­ri per una ricer­ca a scuo­la. Il rischio è che, sic­co­me pen­si che il tuo com­pu­ter te lo pos­sa dire a ogni istan­te, tu per­da il gusto di met­ter­te­lo in testa. Sareb­be un poco come se, aven­do impa­ra­to che per anda­re da via Tale a via Talal­tra, ci sono l’autobus o il metro che ti per­met­to­no di spo­star­ti sen­za fati­ca (il che è como­dis­si­mo e fal­lo pure ogni vol­ta che hai fret­ta) tu pen­si che così non hai più biso­gno di cam­mi­na­re. Ma se non cam­mi­ni abba­stan­za diven­ti poi “diver­sa­men­te abi­le”, come si dice oggi per indi­ca­re chi è costret­to a muo­ver­si in car­roz­zel­la. Va bene, lo so che fai del­lo sport e quin­di sai muo­ve­re il tuo cor­po, ma tor­nia­mo al tuo cervello.
La memo­ria è un musco­lo come…con­ti­nua la lettura

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