Ο Μιχάλης Κατσαρός (1921 – 1998), poeta e pittore greco. Appartiene al periodo letterario del dopoguerra e contemporaneo.
“Opponetevi
a colui che costruisce una piccola casa
e dice : sto bene qui.
Opponetevi
a colui che torna di nuovo
e dice: Grazie a Dio.
Opponetevi
al tappeto persiano dei condomini
all’impiegatuccio dell’ufficio
nell’azienda import-export
all’educazione di stato
alle tasse
anche a me che ve ne parlo
Opponetevi
a colui che saluta per ore dal podio
le interminabili sfilate
a questa sterile signora che distribuisce mirra
e anche a me che ve ne parlo.
Opponetevi ancora
a tutti coloro che vengono chiamati grandi
al presidente della Corte d’Appello opponetevi
alle musiche ai tamburi e alle parate
a tutti i convegni di alto livello dove chiaccherano
bevono caffè delegati consulenti
a tutti coloro che scrivono discorsi sull’epoca
accanto alla stufa invernale
ai lecchini alle suppliche ai tanti inchini
da parte di scribi e codardi per il loro saggio leader
Opponetevi
alle istituzioni per stranieri e passaporti
alle terribili bandiere degli Stati e alla diplomazia
alle fabbriche di materiale bellico
a quelli che chiamano lirismo le belle parole
agli inni di guerra
alle dolciastre canzoni con i lamenti
agli spettatori
al vento
a tutti gli indifferenti e i saggi
agli altri che fanno finta di esservi amici
come a me, anche a me che ve ne parlo
Opponetevi
Allora potete sicuri passare alla Libertà.
E tu dunque
te ne stai lì muto con così tante sottomissioni
alla voce
al cibo
al cavallo
alla casa
te ne stai terribilmente muto come un morto:
Libertà menomata di nuovo ti promettono”.
Questo articolo è stato pubblicato in Blog, Poesia.
Ο Μιχάλης Κατσαρός (1921 – 1998), poeta e pittore greco. Appartiene al periodo letterario del dopoguerra e contemporaneo.
“Opponetevi
a colui che costruisce una piccola casa
e dice : sto bene qui.
Opponetevi
a colui che torna di nuovo
e dice: Grazie a Dio.
Opponetevi
al tappeto persiano dei condomini
all’impiegatuccio dell’ufficio
nell’azienda import-export
all’educazione di stato
alle tasse
anche a me che ve ne parlo
Opponetevi
a colui che saluta per ore dal podio
le interminabili sfilate
a questa sterile signora che distribuisce mirra
e anche a me che ve ne parlo.
Opponetevi ancora
a tutti coloro che vengono chiamati grandi
al presidente della Corte d’Appello opponetevi
alle musiche ai tamburi e alle parate
a tutti i convegni di alto livello dove chiaccherano
bevono caffè delegati consulenti
a tutti coloro che scrivono discorsi sull’epoca
accanto alla stufa invernale
ai lecchini alle suppliche ai tanti inchini
da parte di scribi e codardi per il loro saggio leader
Opponetevi
alle istituzioni per stranieri e passaporti
alle terribili bandiere degli Stati e alla diplomazia
alle fabbriche di materiale bellico
a quelli che chiamano lirismo le belle parole
agli inni di guerra
alle dolciastre canzoni con i lamenti
agli spettatori
al vento
a tutti gli indifferenti e i saggi
agli altri che fanno finta di esservi amici
come a me, anche a me che ve ne parlo
Opponetevi
Allora potete sicuri passare alla Libertà.
E tu dunque
te ne stai lì muto con così tante sottomissioni
alla voce
al cibo
al cavallo
alla casa
te ne stai terribilmente muto come un morto:
Libertà menomata di nuovo ti promettono”.