Dies irae dies illa…”

Nel 2003 abbia­mo avu­to l’opportunità di par­te­ci­pa­re al 60o Anni­ver­sa­rio dei Cadu­ti di Cefa­lo­nia, con la tra­du­zio­ne di un mano­scrit­to ine­di­to del­lo scrit­to­re Ange­lo Dio­ni­sio Debo­no, sto­ri­co ed Uffi­cia­le del­la Resi­sten­za Nazio­na­le Greca.

Gra­zie all’interesse dell’Ass. Medi­ter­ra­neo, che ope­ra a Cefa­lo­nia, abbia­mo potu­to cono­sce­re piú da vici­no i ter­ri­bi­li fat­ti acca­du­ti nel 1943. Que­sta col­la­bo­ra­zio­ne ha per­mes­so, anche a noi, di com­me­mo­ra­re “Il Bat­ta­glio­ne Acqui”.

Ricor­dia­mo con affet­to il tono com­mos­so e le paro­le toc­can­ti dell’Autore  quan­do ha volu­to espri­mer­ci il Suo ringraziamento.

Tito­lo del mano­scrit­to “Dies irae dies illa…”

Giorni di furore

A.D. Debo­no ini­zia cosi:

Un pic­co­lo, ma non insi­gni­fi­can­te pun­ti­no nel­la car­ta geo­gra­fi­ca mon­dia­le cono­sciu­to per la sua sto­ria, la sua civil­tà, il suo corag­gio e il suo orgo­glio, cui le cir­co­stan­ze ave­va­no fat­to acqui­si­re impor­tan­za stra­te­gi­ca, dove­va, nel set­tem­bre del 1943, diven­ta­re pro­ta­go­ni­sta di un fat­to uni­co al mon­do, che l’ha segna­to come un alta­re, l’ha mac­chia­to come un’ara di sacri­fi­cio, l’ha feri­to nel­la sua sen­si­bi­li­tà, l’ha por­ta­to ad esem­pio a cau­sa di un dram­ma che né gli Dei né gli uomi­ni per­do­ne­ran­no mai! Affin­ché non ven­ga rico­per­to dall’ oblio, sic­co­me la dimen­ti­can­za por­ta all’ ine­vi­ta­bi­le rinnegamento…”

  • 27.09.2003
  • (archi­vio del­le con­fe­ren­ze 2000/2009)
    Diva Can­di­ni: “La mia visi­ta a Cefa­lo­nia per la la gior­na­ta del­la com­me­mo­ra­zio­ne del Bat­ta­glio­ne Acqui”

  • 07. 10.2017
  • Pre­sen­ta­zio­ne del­la pub­bli­ca­zio­ne del libro a Cefalonia

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