Omaggio a Kavafis

Duran­te la pre­pa­ra­zio­ne del­la con­fe­ren­za su “Kava­fis“, la filo­lo­ga Lucia­na Fras­set­to, aman­te del­la lin­gua gre­ca, ha scrit­to que­sta poe­sia, ispi­ra­ta da un carat­te­ri­sti­co ango­lo di Patras­so, cer­can­do di espri­mer­la con lo “sti­le” del gran­de poeta !!

Quattro leoni

 

Nel­le mie mattutine
soli­ta­rie passeggiate
in un quar­tie­re di ora
quat­tro leo­ni di allora
ogni gior­no incontro.
Più non ruggiscono
nè spen­sie­ra­ta­men­te solcano
le soleg­gia­te savane,
ma stan­no immobili
come tri­sti pove­ri eredi
dei loro glo­rio­si avi micenei.
Orna­no i quat­tro angoli
di una vec­chia casa:
leo­ni di pietra
color di cenere
come uccel­li prigionieri
su di un alto trespolo.
Eppure
nel pal­li­do ed ano­ni­mo quartiere,
poi­chè dall’insulso suo aspetto
para­san­ghe distano,
mol­to diver­si appaiono.
Ogni mattina
con gio­ia e sana curiosità
il mio sguar­do ver­so que­sti leoni
innal­zo e mi domando:
“Chi vive, chi è vissuto
die­tro que­ste chiu­se finestre
in que­ste stanze
da leo­ni di pie­tra tutelate?
Si accor­da il suo pensiero
e la sua anima
con l’elegante ed antica
facciata?
O è il mio desiderio
e il sogno
che evo­ca­no ine­si­sten­ti miti?”

Questo articolo è stato pubblicato in Luciana Frassetto, Poesia.