Cara terra lontana,
al tuo seno materno,
noi,
gli apolidi,
gli sradicati,
gli emigrati,
in qualunque latitudine tu sia
da sempre
apparteniamo.
Non sono solo
le tue frastagliate rocce,
il tuo mare azzurro,
le tue casette ridenti,
i tuoi austeri palazzi,
i tuoi antichi tesori,
i tuoi inebrianti gelsomini,
i nostri amatissimi cari
che in te riposano, stanchi
e i vivi
ad invocarci.
É soprattutto,
con intensità indicibile,
la tua favella,
quel magma incandescente
di parole,
di nomignoli,
di allusioni,
di epiteti,
di suoni,
di poesia,
di amore
che qui
ed ovunque
giocoforza
bistrattano
ed ignorano.
Ci manca da sempre,
dolorosamente,
questa tua dolce favella,
specchio iridescente
e poliedrico
di tutto ciò che sei
e sei stata
nell’alterna vicenda
dei secoli.
Ci manca accoratamente,
visceralmente,
noi qui esistiamo
mascherati
sotto nuove spoglie,
parlando una lingua “matrigna”
per noi priva di echi ancestrali
e bisbigli,
dei doppioni
spesso riusciti
spesso falliti
di quel semino
che in te è germogliato
ed in te avrebbe voluto
respirare
cullato dal tuo canto di madre.
Cara terra lontana,
al tuo seno materno,
noi,
gli apolidi,
gli sradicati,
gli emigrati,
in qualunque latitudine tu sia
da sempre
apparteniamo.
Non sono solo
le tue frastagliate rocce,
il tuo mare azzurro,
le tue casette ridenti,
i tuoi austeri palazzi,
i tuoi antichi tesori,
i tuoi inebrianti gelsomini,
i nostri amatissimi cari
che in te riposano, stanchi
e i vivi
ad invocarci.
É soprattutto,
con intensità indicibile,
la tua favella,
quel magma incandescente
di parole,
di nomignoli,
di allusioni,
di epiteti,
di suoni,
di poesia,
di amore
che qui
ed ovunque
giocoforza
bistrattano
ed ignorano.
Ci manca da sempre,
dolorosamente,
questa tua dolce favella,
specchio iridescente
e poliedrico
di tutto ciò che sei
e sei stata
nell’alterna vicenda
dei secoli.
Ci manca accoratamente,
visceralmente,
noi qui esistiamo
mascherati
sotto nuove spoglie,
parlando una lingua “matrigna”
per noi priva di echi ancestrali
e bisbigli,
dei doppioni
spesso riusciti
spesso falliti
di quel semino
che in te è germogliato
ed in te avrebbe voluto
respirare
cullato dal tuo canto di madre.