…la democrazia spiegata all’EU

Miche­le Di Sal­vo uenews


“Nes­su­no pen­sa­va che Tsi­pras potes­se veni­re elet­to pre­mier, né che Syri­za potes­se ave­re un così ampio con­sen­so, men che meno che uno come Varou­fa­kis potes­se fare il mini­stro del­le finanze.
La Gre­cia ci ha stu­pi­to con quel risul­ta­to, che pochi han­no com­pre­so poli­ti­ca­men­te, liqui­dan­do­lo come il trion­fo di “un estre­mi­smo in un momen­to complicato”.
La vec­chia Euro­pa si era rin­ta­na­ta nell’idea mono­li­ti­ca che tut­to doves­se esse­re ricon­dot­to all’illusione tede­sca che tut­to doves­se esse­re tede­schiz­za­to. Bipar­ti­ti­smo, model­lo di bilan­cio, strut­tu­ra finanziaria.
E una cer­ta idea mio­pe per cui tut­ti gli altri pae­si dell’unione andas­se­ro let­ti con la stes­sa otti­ca del­la Ger­ma­nia, e ricon­dot­ti a quel­la sin­tas­si politica.
L’anomalia Tsi­pras par­te da qui, dall’essere qual­co­sa di non ricon­du­ci­bi­le a nes­su­no dei cri­te­ri e insie­mi e sin­tas­si di quel model­lo di Euro­pa. E la sua ano­ma­lia tut­ta­via è con­ge­ni­ta e frut­to di quel­la stes­sa pre­te­sa e di quel­la poli­ti­ca. I par­ti­ti dei “due bloc­chi” omo­lo­gan­do­si al model­lo tede­sco ma sen­za quell’economia e quel siste­ma indu­stria­le, fede­ra­le, finan­zia­rio, han­no por­ta­to la Gre­cia, sem­pli­ce­men­te, al baratro.
Pro­prio per­ché omo­ge­nei e assi­mi­la­ti a quel model­lo, sem­pli­ce­men­te, negli ulti­mi die­ci anni han­no fir­ma­to di tut­to e accet­ta­to di tut­to pro­po­sto dai pro­pri “omo­lo­ghi” euro­pei, otte­nen­do sen­za col­po feri­re due sal­va­tag­gi e oltre 40miliardi di euro di aiuti.
Ciò nono­stan­te oggi il popo­lo gre­co ha – in Euro­pa e doven­do­si cimen­ta­re con gli altri popo­li euro­pei teo­ri­ca­men­te se non loro fra­tel­li alme­no cugi­ni – un sala­rio medio di 450 euro men­si­li. Oltre la metà del patri­mo­nio infra­strut­tu­ra­le gre­co – por­ti, aero­por­ti, auto­stra­de, impian­ti ener­ge­ti­ci, raf­fi­ne­rie, com­pa­gnie aeree, tele­fo­ni­che, nava­li – sono tut­te sta­te cedu­te all’estero, a socie­tà este­re – pre­va­len­te­men­te tede­sche e cine­si – spes­so ad un prez­zo net­ta­men­te infe­rio­re al valo­re effet­ti­vo e indu­stria­le. Ces­sio­ni impo­ste come “con­di­zio­ne” per elar­gi­re que­gli “aiu­ti”. Acqui­si­zio­ni fat­te da azien­de che han­no acqui­sta­to il dena­ro ad un tas­so infe­rio­re all’1%, cir­ca 1/10 dell’accesso al cre­di­to del­le con­cor­ren­ti gre­che (e di mol­te altre con­cor­ren­ti europee).
Non ser­ve esse­re un nobel per l’economia per por­si una doman­da: con tan­te sven­di­te, pri­va­tiz­za­zio­ni e liqui­da­zio­ni, come si pote­va pen­sa­re che la Gre­cia potes­se cre­sce­re? E con un sala­rio medio di 450 euro, come si pote­va pen­sa­re che cre­sces­se mini­ma­men­te il con­su­mo inter­no? E soprat­tut­to, con tas­si media­men­te die­ci vol­te supe­rio­ri a quel­li dei con­cor­ren­ti euro­pei, come pote­va­no far cre­sce­re il pil ed esse­re com­pe­ti­ti­ve le impre­se greche?

E qui van­no ricor­da­ti tre dati fon­da­men­ta­li: il pri­mo è che il debi­to pub­bli­co com­ples­si­vo del­la Gre­cia è pari a meno di 350 miliar­di di euro (un set­ti­mo dell’Italia) e il suo Pil è infe­rio­re a quel­lo del nostro tri­ve­ne­to; il secon­do, che la Gre­cia deve anco­ra ave­re 80 miliar­di di euro di risar­ci­men­ti dal­la Ger­ma­nia, che “i vec­chi par­ti­ti” si sono ben guar­da­ti dal chie­de­re alla poten­te Ger­ma­nia; il ter­zo, è che la Gre­cia ha cir­ca 150 miliar­di di euro di beni arti­sti­ci e sto­ri­ci “depo­si­ta­ti” all’estero (spes­so un depo­si­to non richie­sto, come il caso dei fre­gi del Par­te­no­ne “in Inghil­ter­ra per­ché Ate­ne non ha una strut­tu­ra ido­nea per la loro con­ser­va­zio­ne”, ma l’Inghilterra ha fat­to già sape­re che non ha inten­zio­ne di ren­der­li a prescindere…).
Non sono solo nume­ri, ma dati che fan­no mes­si e di cui non pos­sia­mo non tene­re con­to in una valu­ta­zio­ne ed in un’analisi complessiva.

Sono sta­te le scel­te dei “vec­chi par­ti­ti” gre­ci, det­ta­te e impo­ste da altri gover­ni euro­pei, a far vin­ce­re Syri­za, che ha det­to cose sem­pli­ci e di buon sen­so (alza­re i sala­ri per aumen­ta­re i con­su­mi inter­ni, ces­sa­re le pri­va­tiz­za­zio­ni, con­trol­lo del­le ven­di­te del­le azien­de infra­strut­tu­ra­li a impre­se este­re, e richie­sta dei beni arti­sti­ci e nego­zia­zio­ne del paga­men­to dei debi­ti di guer­ra dal­la Ger­ma­nia… solo per fare qual­che esempio).
Il pro­ble­ma è che nes­su­no cre­de­va che poi, arri­va­to al pote­re, Tsi­pras que­ste cose le faces­se anche.
Peg­gio, che per far­le, si met­tes­se con­tro e deci­des­se di ridi­scu­te­re tren­tan­ni – ed in par­ti­co­la­re gli ulti­mi quin­di­ci – di “poli­ti­ca che va così..” di “così si è sem­pre fat­to e si deve con­ti­nua­re a fare…”
Il vero nodo quin­di di tut­ta la que­stio­ne è ben più gran­de e vasto. E va com­pre­so pie­na­men­te per quel­lo che è, per evi­ta­re che si cre­da alla fan­ta­sia per cui si trat­ta di 1,6 miliar­di di euro.

Rine­go­zia­re il debi­to, non accet­ta­re una ridu­zio­ne dei sala­ri, non accet­ta­re la ces­sio­ne di asset stra­te­gi­ci, sono tut­te misu­re che van­no in una dire­zio­ne pre­ci­sa, che ha una sua stra­te­gia di sviluppo.
Pen­sa­re che sia­no scel­te “ideo­lo­gi­che” e non razio­na­li è patologico.
Un gover­no che ha vin­to le ele­zio­ni dicen­do che avreb­be fat­to que­ste cose, nel momen­to in cui è posto di fron­te al dover com­pie­re scel­te diver­se ha il dove­re di rivol­ger­si nuo­va­men­te al suo popo­lo per chie­de­re a lui cosa inten­de fare.
E que­sto è il secon­do pun­to di incom­pren­si­bi­li­tà per i vec­chi par­ti­ti del­la vec­chia Euro­pa, che inve­ce riten­go­no che anche su que­sti temi il mas­si­mo sia (o deb­ba o pos­sa esse­re) “rife­ri­re in par­la­men­to”, ovve­ro in quel luo­go legi­sla­ti­vo che ha in sé già una mag­gio­ran­za che espri­me l’esecutivo: come a dire un rin­no­vo di fidu­cia taci­ta e non un vero con­fron­to con la base popolare.
E que­sta è una secon­da lezio­ne di demo­cra­zia per tut­ti i popo­li euro­pei, che la demo­cra­zia la cono­sco­no pro­prio per­ché nata in Gre­cia – non è mai abba­stan­za ricordarlo.
Una demo­cra­zia che oggi appa­re “stret­ta e strumentale”.
C’è sta­to anche chi ha det­to che “Tsi­pras vuo­le un ple­bi­sci­to, per­ché non dà il giu­sto tem­po ad una cam­pa­gna refe­ren­da­ria ai suoi avver­sa­ri”. Chi lo pen­sa non cono­sce nè la Gre­cia nè – soprat­tut­to – il popo­lo gre­co. Aver­ci a che fare dà a tut­ti noi una ter­za lezio­ne: il gra­do di infor­ma­zio­ne, di plu­ra­li­smo, di demo­cra­zia inter­na e di con­sa­pe­vo­lez­za è enor­me da quel­le parti.
Ogni gior­no, da anni, il popo­lo gre­co cono­sce bene la sua con­di­zio­ne, la sua situa­zio­ne, e si è visto toglie­re pez­zo dopo pez­zo dal­la com­pa­gnia di ban­die­ra alla can­tie­ri­sti­ca nava­le, alle socie­tà sta­ta­li, alla tele­vi­sio­ne pub­bli­ca. A quel popo­lo ser­ve tut­to meno che “esse­re infor­ma­to”. Sem­mai gli ser­vi­va che per esem­pio l’anno scor­so le mul­ti­na­zio­na­li del­la distri­bu­zio­ne di cibo e medi­ci­ne non faces­se­ro spe­cu­la­zio­ne sul­le for­ni­tu­re di base… per esem­pio. Que­ste sono cose che loro cono­sco­no bene, e noi deci­sa­men­te igno­ria­mo completamente.

Chi cre­de o riven­de che la scel­ta sia tra euro e drac­ma, o tra sta­re in Euro­pa o non star­ci è qual­cu­no che non ha com­pre­so cosa dove­va esse­re l’Europa e cosa inve­ce è diventata.
Qui il tema non è se dare o meno alla Gre­cia due miliar­di (sem­mai dei 17 che comun­que avrà a fine anno dall’UE). Non è sce­glie­re se fare un pia­no straor­di­na­rio di sal­va­tag­gio (dicia­mo anche che sareb­be a costo zero, visto che si use­reb­be l’ESM che è sta­to già finan­zia­to due anni fa). Non è nem­me­no sce­glie­re se e qua­li sia­no i tem­pi (per­ché non esi­sto­no sca­den­ze poli­ti­che che la poli­ti­ca non pos­sa adeguare).
Il tema è la pau­ra che l’approccio demo­cra­ti­co gre­co con­ta­gi l’Europa, e che altri popo­li euro­pei segua­no quel­la linea poli­ti­ca e quel model­lo, che sono dif­fe­ren­ti – nel­la for­ma e nel­la sostan­za – rispet­to ai “vec­chi partiti”.

Se poi voglia­mo par­la­re del­la debo­lez­za dell’euro, è qual­co­sa che non riguar­da la Gre­cia, i pae­si meno for­ti rispet­to a quel­li più for­ti, ma un difet­to con­ge­ni­to del­la nasci­ta del­la mone­ta uni­ca: uno stru­men­to finan­zia­rio che non ha una testa poli­ti­ca uni­ta­ria e demo­cra­ti­ca­men­te elet­ta, e che non rispon­de ad una poli­ti­ca mone­ta­rie e finan­zia­ria uni­vo­ca e coerente.
Una mone­ta uni­ca in un mer­ca­to teo­ri­ca­men­te uni­co, ma che non è fiscal­men­te e tri­bu­ta­ria­men­te uni­co ed in cui le leg­gi ban­ca­rie e soprat­tut­to i tas­si e i cri­te­ri di acces­so al cre­di­to sono asso­lu­ta­men­te eterogenei.
Peg­gio anco­ra: una mone­ta fat­ta da pae­si, ognu­no dei qua­li scri­ve il pro­prio bilan­cio in manie­ra dif­fe­ren­te (solo per fare un esem­pio, se la Ger­ma­nia scri­ves­se il pro­prio bilan­cio con gli stes­si cri­te­ri dell’Italia avreb­be un mag­gio­re debi­to pub­bli­co di cir­ca 600miliardi, e sta­reb­be peg­gio anche di noi).
Ma alme­no su que­sto, sia­mo seri, e non dia­mo la col­pa alla Gre­cia. Que­sta mone­ta, così, è sta­ta volu­ta da Ger­ma­nia e Fran­cia, a van­tag­gio del­le pro­prie indu­strie e finan­ze, e soprat­tut­to a van­tag­gio del bilan­cio tede­sco post riunificazione.

P.S.
A chi me lo chie­de, ecco come pen­so andrà a finire.
In un gior­no il gover­no gre­co ha chiu­so la Bor­sa di Ate­ne per una set­ti­ma­na, e lo stes­so gior­no l’Europa ha per­so qua­si 270miliardi di capi­ta­liz­za­zio­ne. Un accor­do lo si tro­ve­rà, ed anche se la Gre­cia non è pron­ta ad usci­re dall’Euro, è sopra­tut­to l’Europa che non è pre­pa­ra­ta (per­ché impon­de­ra­bi­le) ad un’uscita di un pae­se dal­la mone­ta uni­ca. E non per il costo in sé (nel caso cir­ca 800 miliar­di) ma per­ché il segna­le al mon­do sareb­be che l’euro è una mone­ta “varia­bi­le”, fra­gi­le, non defi­ni­ti­va, e quin­di non rap­por­ta­bi­le a dol­la­ro, yuan, ster­li­na. Sareb­be come se il Texas si stac­cas­se dal dol­la­ro restan­do nel­la federazione.
Quel­lo che sta acca­den­do è che il tem­po per­so (sul­le spal­le dei cit­ta­di­ni) è tem­po che occor­re ai sin­go­li poli­ti­ci per riven­di­ca­re per sé una vit­to­ria, non appa­ri­re come scon­fit­ti, non far appa­ri­re l’altro come vin­ci­to­re. Un po’ mio­pe com­ples­si­va­men­te. Come qua­si tut­ta la poli­ti­ca del nostro tem­po del resto.
La spe­ran­za di Tsi­pras è che il refe­ren­dum gli ampli­fi­chi il con­sen­so, ma se doves­se anda­re male avrà una scu­sa poli­ti­ca per accet­ta­re qual­co­sa a ribas­so. E’ quel­lo che ha meno da per­de­re. La spe­ran­za (deci­sa­men­te mio­pe) dei gover­ni euro­pei è che il popo­lo gre­co voti con­tro Tsi­pras, legit­ti­man­do le scel­te euro­pee. Signi­fi­ca non ave­re alcu­na idea di come si stia oggi in Gre­cia, di come viva­no quel­le per­so­ne oggi, e osti­nar­si a guar­da­re real­tà dif­fe­ren­ti solo con i pro­pri occhi e dal pro­prio pun­to di vista. Ma doves­se anda­re come vor­reb­be Ange­la Mer­kel il pro­ble­ma – comun­que – non sareb­be risolto.
Sem­mai se vin­ces­se Tsi­pras la Mer­kel avreb­be una car­ta da gio­ca­re in casa pro­pria dicen­do che non ha cedu­to a Tsi­pras, ma ha dovu­to tene­re con­to del refe­ren­dum si uno Sta­to sovrano.
PPS.
Dato che io ho un part­ner in Gre­cia, con cui lavo­ro da tem­po, la con­di­zio­ne rea­le degli impren­di­to­ri gre­ci la cono­sco un pochi­no. E con­di­vi­do con voi una mail che ha scrit­to ai suoi clien­ti qual­che gior­no fa.
Non è un valo­re asso­lu­to, ma uno spac­ca­to deci­sa­men­te ampio di quel­la real­tà, anche in un sert­to­re tut­to som­ma­to “ric­co” come le nuo­ve tec­no­lo­gie, e com­pe­ti­ti­vo, ma anche for­te­men­te dipen­den­te dal­lo sce­na­rio inter­na­zio­na­le, soprat­tut­to sei hai busi­ness part­ners in tut­to il mondo.

As you all­rea­dy know we have a big eco­no­mic crisys.
For now i cant tran­fer money and auto­ma­tic pay­ment to ser­ver com­pa­ny the banks locked.
For this month all july the pay­ment had all­rea­dy did ok
For the next month if gree­ce eco­no­mic destroy­ing i dont know…
And becau­se i am afraid and for dow­ning inter­net if gree­ce eco­no­mic destroy­ing and can­not taking bac­kup … plea­se take a bac­kup for emer­gen­cy time.
I will try­ing eve­ry­thing to keep all web­si­tes ali­ve without problems
I hope to we find a solu­tion without the ger­ma­ny boss… I want my GREECE Free from all this bosses.
Thank you”

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