Utopia della ragione. Riflessioni di Pompeo Maritati

L’ottimismo, l’oppio dell’economia moderna

Soprat­tut­to in que­sti ulti­mi due anni sen­tia­mo mol­to spes­so dire che, non esse­re otti­mi­sti alla fine ci si tira sopra (da soli) il cata­stro­fi­smo.  Sta di fat­to che alla luce dei recen­ti even­ti, l’essere otti­mi­sti for­se ci ha fat­to per­de­re un po’ l’orientamento anda­men­ta­le del rea­le sta­to eco­no­mi­co del nostro paese.
L’ otti­mi­smo è un ele­men­to sicu­ra­men­te impor­tan­te per affron­ta­re le dif­fi­col­tà quo­ti­dia­ne, solo che non vor­rei che ven­ga para­go­na­to a quel pove­ro disgra­zia­to che inciam­pan­do e sbat­ten­do la testa su un ramo, accor­gen­do­si di aver per­so un occhio, sor­ri­den­te e feli­ce asse­ri­va di rite­ner­si  for­tu­na­to, in quan­to se quel ramo fos­se sta­to bifor­cu­to avreb­be per­so entram­bi gli occhi.  Io spe­ro, e mi augu­ro che l’ottimismo volu­to e decan­ta­to non fac­cia mai rife­ri­men­to al fat­te­rel­lo anzi­det­to, per­ché ciò mi pre­oc­cu­pe­reb­be moltissimo.Pertanto desi­de­ro affron­ta­re la pro­ble­ma­ti­ca del­la cri­si eco­no­mi­ca, attra­ver­so l’esame di alcu­ni indi­ca­to­ri par­ten­do dal­la fon­da­men­ta­le pre­mes­sa chi i dati ripor­ta­ti sono sta­ti tut­ti desun­ti da fon­ti auto­re­vo­li qua­li l’Istat, l’Ocse (Orga­niz­za­zio­ne per la coo­pe­ra­zio­ne e lo svi­lup­po eco­no­mi­co) ed il FMI (Fon­do Mone­ta­rio Inter­na­zio­na­le).  Ini­zia­mo ad esa­mi­na­re l’andamento del PIL (Pro­dot­to Inter­no Lor­do) che vede l’Italia (con­ti­nua…)

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