Erimantia

Per non dimenticare

La Gaz­zet­ta Uffi­cia­le del Gover­no Gre­co, in data 5 ago­sto 2005, cita i nomi di vari pae­si gre­ci che sono sta­ti deno­mi­na­ti “pae­si del mar­ti­rio e del­la testi­mo­nian­za” (μαρτυρικά χωριά).

Uno di que­sti è il Comu­ne di Eri­man­tia, un bel pae­se mon­ta­no del Pelo­pon­ne­so, tea­tro di uno dei tan­ti tra­gi­ci epi­so­di suc­ces­si duran­te l’ultima guerra.

Noi sia­mo venu­ti a cono­scen­za dei fat­ti di Eri­man­tia, quan­do il sig. Man­dros Jan­nis si è rivol­to alla ns Ass. ita­lo-elle­ni­ca per­ché inte­res­sa­to a divul­ga­re il mar­ti­rio di que­sto pae­se anche fra gli italiani.

Ad Erimantia nel luglio del 1943

Prima battaglia

Il 26 luglio 1943 fer­vo­no i pre­pa­ra­ti­vi dei par­ti­gia­ni gre­ci inten­zio­na­ti a libe­ra­re la scuo­la di Eri­man­tia occu­pa­ta da un pre­si­dio di ita­lia­ni. A mez­za­not­te in pun­to vie­ne dato il segna­le dell’attacco. Gli ita­lia­ni, asser­ra­glia­ti den­tro l’edificio, cer­ca­no di difen­der­si ma, inu­til­men­te. Alle tre del mat­ti­no non pos­so­no resi­ste­re oltre e il capo dei Cara­bi­nie­ri chie­de di arren­der­si. Il bot­ti­no del­le armi è copio­so e i par­ti­gia­ni non subi­sco­no perdite.

Seconda battaglia

La mat­ti­na del 27 luglio, men­tre i par­ti­gia­ni sod­di­sfat­ti si ripo­sa­no, arri­va tra­fe­la­to un bam­bi­no per avver­ti­re che ha visto dal­la stra­da mae­stra arri­va­re quat­tro camion ita­lia­ni cari­chi di sol­da­ti e di mate­ria­le bel­li­co. Imme­dia­ta­men­te le squa­dre dei par­ti­gia­ni ripren­do­no le armi ed occu­pa­no i posti stra­te­gi­ci. Dal­la fine­stra di una casa uno di loro, Mavro­di­mos, con la mitra­glia­tri­ce col­pi­sce il pri­mo camion che vie­ne distrut­to com­ple­ta­men­te: tut­ti i 13 uomi­ni che occu­pa­no il camion ven­go­no ucci­si. A testi­mo­nian­za di cio’ esi­sto­no anche i resti di que­sto convoglio.

L’attacco con­ti­nua e ven­go­no distrut­ti anche gli altri camion. Dopo un’ ora di bat­ta­glia gli ita­lia­ni alza­no i faz­zo­let­ti bian­chi e si arren­do­no. Le per­di­te ita­lia­ne sono gra­vi: 14 mor­ti, 5 feri­ti e 89 pri­gio­nie­ri. Il bot­ti­no è ric­co: armi, mitra­glia­tri­ci, bom­be a mano, muni­zio­ni e viveri.

Il gior­no dopo, ver­so mez­zo­gior­no, soprag­giun­go­no ingen­ti trup­pe di arti­glie­ria ita­lia­na e tede­sca (avvi­sa­te dai tra­di­to­ri) che bom­bar­da­no Eri­man­tia cre­den­do di ven­di­car­si sui suoi abi­tan­ti, ma essi, uomi­ni, don­ne, bam­bi­ni e par­ti­gia­ni sono riu­sci­ti a nascon­der­si in grot­te e capan­ne. Allo­ra pre­si da un fol­le desi­de­rio di ven­det­ta dan­no fuo­co all’intero pae­se lascian­do intat­ta solo la chiesa.

Una can­zo­ne patriot­ti­ca dei par­ti­gia­ni ricor­da que­sto tri­ste avve­ni­men­to cosi:

…il gio­ve­di albeg­giò nero e corrusco
e la bel­la Eri­man­tia si ritro­vò com­ple­ta­men­te arsa.
Eri­man­tia che era l’orgoglio di quei monti
ora è nel­le tene­bre dell’Ade.”

Documentazione relativa all’evento

  • Dal testo “Morià alle armi”: descri­zio­ne del­le battaglie
  • La Gaz­zet­ta Uffi­cia­le Greca
  • Ver­ba­le del­la riu­nio­ne dell’Associazione Cul­tu­ra­le di Eri­man­tia dove si descri­vo­no det­ta­glia­ta­men­te i fat­ti e si chie­de che da par­te del Gover­no, il pae­se di Eri­man­tia ven­ga rico­no­sciu­to qua­le “Μαρτυρικό χωριό”
  • Ricer­ca sto­ri­ca svol­ta duran­te l’anno sco­la­sti­co 2007–2008 dagli stu­den­ti del Gin­na­sio di Eri­man­tia con il tito­lo: “Eri­man­tia negli anni”. Que­sto lavo­ro per­cor­re le varie fasi sto­ri­che di que­sto pae­se dal 1915 fino alla tra­ge­dia del 1943

Cono­sce­re i par­ti­co­la­ri del­le tra­ge­die aiu­ta a capi­re e ad ono­ra­re la memo­ria di tut­ti i morti
Lo sco­po del­la popo­la­zio­ne di Eri­man­tia è quel­lo di fis­sa­re nel calen­da­rio e nel­le men­ti una data per la com­me­mo­ra­zio­ne di quel gior­no di luglio.

Arti­co­lo sul gior­na­le EVREKA

Questo articolo è stato pubblicato in Collaborazioni.