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ELEZIONI AMMINISTRATIVE 2018
ELEZIONI AMMINISTRATIVE 2018 – D.A. N.57 DEL11.04.2018 -INDIZIONE COMIZI ELETTORALI REGIONE SICILIA
Si trasmette la nota dell’Assessorato delle autonomie locali e della funzione pubblica della Regione Siciliana ed il Decreto Assessoriale n. 57 del 11-4-2018 con il quale si fissano per il giorno 10 giugno 2018 la date delle elezioni dei Sindaci, dei Consigli comunali e delle circoscrizioni dei comuni di cui agli allegati al decreto predetto. Si prega di assicurare la massima diffusione delle informazioni in allegato presso i connazionali residenti, mediante affissione all’Albo.
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“INTERCULTURAL DIPLOMACY”
NASCE A ROMA LA PRIMA CATTEDRA MONDIALE DI “INTERCULTURAL DIPLOMACY”
ROMA\aise\ – Nasce a Roma, presso la UNINT – Università degli Studi Internazionali di Roma la prima cattedra al mondo di “Intercultural Diplomacy / Diplomazia Interculturale”. L’insegnamento è offerto interamente in lingua inglese e fa parte del curriculum in relazioni internazionali del corso di laurea magistrale in Economia e Management Internazionale dell’ateneo romano. Si tratta, spiegano dall’Ateneo, di una prima in assoluto a livello nazionale ed internazionale, frutto delle ricerche e delle intuizioni dell’attuale ambasciatore italiano in Sudan, Fabrizio Lobasso – docente presso UNINT, studioso del campo delle scienze interculturali applicate alla diplomazia da oltre un decennio, nonché autore di molte pubblicazioni sul tema tra cui “Il Diplomatico Interculturale” (edizioni Giappichelli) – e della prontezza dell’università romana a cogliere l’importante novità. “Siamo giunti ad una prima sintesi fondamentale”, spiega Lobasso, “tra il mondo delle relazioni internazionali e quello delle relazioni interpersonali. L’idea è quella di fissare alcuni concetti chiave per far sì che l’incontro con la diversità, tanto a livello micro quanto macro-evolutivo, sia sempre un evento produttivo e foriero di massimo beneficio per il maggior numero di persone. Tanto più così nel mondo delle relazioni internazionali dove vi è un crescente bisogno di forze centripete e di dialogo creativo per contrastare la fuga dall’altro dettata da crisi, paura, incertezza sul futuro”. Apprendimento teorico ma soprattutto esercitazioni pratico-esperienziali saranno le chiavi per assorbire al meglio le ore di lezione che accompagneranno gli studenti nel semestre di applicazione. “La diplomazia interculturale”, continua l’ambasciatore Lobasso, “è una maniera antica eppure rivoluzionaria di interpretare in modalità inclusiva il lavoro del professionista delle relazioni internazionali, impegnato a contribuire nel mondo allo sviluppo di scenari di pace, benessere, sviluppo e stato di diritto”. La UNINT di Roma da anni è impegnata fortemente a formare studenti che affrontino con preparazione e consapevolezza la ricerca di lavoro nel mondo delle relazioni internazionali (non solo in diplomazia, ma anche nel funzionariato internazionale e nelle organizzazioni non governative). “È per questo motivo”, conclude Fabrizio Lobasso, “che lo studio della diplomazia interculturale deve necessariamente confrontarsi e permeare i nuclei primari delle relazioni internazionali, snodandosi su una molteplicità di direttrici, sette in particolare: la politica, l’economia e il commercio, la cooperazione allo sviluppo, la cultura, la comunicazione, la solidarietà e il diritto”. (aise)”>aise\ – Nasce a Roma, presso la UNINT – Università degli Studi Internazionali di Roma la prima cattedra al mondo di “Intercultural Diplomacy / Diplomazia Interculturale”.
L’insegnamento è offerto interamente in lingua inglese e fa parte del curriculum in relazioni internazionali del corso di laurea magistrale in Economia e Management Internazionale dell’ateneo romano.
Si tratta, spiegano dall’Ateneo, di una prima in assoluto a livello nazionale ed internazionale, frutto delle ricerche e delle intuizioni dell’attuale ambasciatore italiano in Sudan, Fabrizio Lobasso – docente presso UNINT, studioso del campo delle scienze interculturali applicate alla diplomazia da oltre un decennio, nonché autore di molte pubblicazioni sul tema tra cui “Il Diplomatico Interculturale” (edizioni Giappichelli) – e della prontezza dell’università romana a cogliere l’importante novità.
“Siamo giunti ad una prima sintesi fondamentale”, spiega Lobasso, “tra il mondo delle relazioni internazionali e quello delle relazioni interpersonali. L’idea è quella di fissare alcuni concetti chiave per far sì che l’incontro con la diversità, tanto a livello micro quanto macro-evolutivo, sia sempre un evento produttivo e foriero di massimo beneficio per il maggior numero di persone. Tanto più così nel mondo delle relazioni internazionali dove vi è un crescente bisogno di forze centripete e di dialogo creativo per contrastare la fuga dall’altro dettata da crisi, paura, incertezza sul futuro”.
Apprendimento teorico ma soprattutto esercitazioni pratico-esperienziali saranno le chiavi per assorbire al meglio le ore di lezione che accompagneranno gli studenti nel semestre di applicazione.
“La diplomazia interculturale”, continua l’ambasciatore Lobasso, “è una maniera antica eppure rivoluzionaria di interpretare in modalità inclusiva il lavoro del professionista delle relazioni internazionali, impegnato a contribuire nel mondo allo sviluppo di scenari di pace, benessere, sviluppo e stato di diritto”.
La UNINT di Roma da anni è impegnata fortemente a formare studenti che affrontino con preparazione e consapevolezza la ricerca di lavoro nel mondo delle relazioni internazionali (non solo in diplomazia, ma anche nel funzionariato internazionale e nelle organizzazioni non governative).
“È per questo motivo”, conclude Fabrizio Lobasso, “che lo studio della diplomazia interculturale deve necessariamente confrontarsi e permeare i nuclei primari delle relazioni internazionali, snodandosi su una molteplicità di direttrici, sette in particolare: la politica, l’economia e il commercio, la cooperazione allo sviluppo, la cultura, la comunicazione, la solidarietà e il diritto”.
‘AMICIZIA’ di Jorge Luis Borges
http://www.youtube.com/watch?v=HxnRuklWwnA
IIC Atene: invito a teatro
Arredo&città
L’illuminazione pubblica fra le due guerre (1922-1943)
cliccare: Arredo&città 1/2017
poesia: ‘patria’
La patria è una culla che ti accoglie senza conoscerti
e ti dondola fra le sue braccia.
E’ una culla di chilometri e chilometri
che da neonato a vecchio canuto,
se sei fortunato a restarci,
ti ospita e ti riscalda nel suo variopinto seno.
Sei piccolissimo per lei, un puntino infinitesimo
fra le sue coltri arabescate,
ma a te essa dona,
fin da quando apri gli occhi alla vita,
tutti i suoi inestimabili tesori.
E tu respiri i suoi colori, la sua aria, la sua luce.
Tu non hai chiesto niente.
Non l’hai scelta deliberatamente.
Lei è come una madre che ti dà la vita
e poi ti trasmette tutto di sè, nel bene e nel male.
La patria è come una coltre
che ti copre e ti avvolge fin dal primo vagito.
Per te è azzurra e soffice
per lui bianca e spessa
per altri grigina e stinta,
ma per tutti è calda ugualmente.
E la sua lingua
con tutte le sue parole,
i suoi nomignoli, i suoi accenti,
il suo familiare eco
di giorni e di secoli
ti lega a sè per sempre
perchè scorre nelle tue vene dal primo tuo giorno
come un sangue vivificatore.
Le sue città maestose,
i suoi paesini minuscoli e sperduti
i suoi monti impervi e vedeggianti,
i suoi laghi incastonati come gemme
i suoi mari pescosi, le sue spiagge bianche
i suoi duomi e le sue piazze
il pensiero dei suoi figli di ora
e di quelli che tacciano da secoli,
ma parlano più dei vivi nelle parole dei libri,
sono nel tuo DNA, come un marchio ereditario.
Spesso uno non sa cosa sia la patria
finchè ne mangia a sazietà
ritenendola un pane a volte saporito,
ma tanto tanto scontato.
La tua patria
l’apprezzi veramente senza enfasi
ed inutili campanilismi,
ma con la devozione ed il rimpianto
di un figlio per una madre lontana,
quando da lei ti distacchi
e ti trapianti in un’altra patria.
Allora, senza volerlo, d’istinto
con uno slancio sincero che sgorga dal cuore
rimpiangi quella culla
che ti ha accolto e cresciuto
plasmandoti a suo modo
ed infondendoti il suo inconfondibile colore.
E spesso soffri
perchè ti manca questo contatto amico
come il seno di una madre.
Ma nessuno ne ha colpa.
L’altra patria è patria per i suoi
e un’altra per altri ancora.
Certo, a volte, disprezziamo i nuovi compatrioti
perchè, abituati a cuscini di seta,
ci paion ruvidi quelli di telaccia,
oppure ci sentiamo boriosamente superiori
accanto ad ignoranti sottosviluppati.
Ciò ha portato spesso, nei dedali della storia,
a far della patria una sporca prepotente,
imperiosa, profittatrice e dominatrice dei ‘’diversi’’.
E tutti i grandi condottieri ed i grandi imperi
hanno portato ai vinti
progresso e lumi di violenza e morte.
La patria è un patchword
di mille profumi, di mille diversità
di migliaia di esseri diversi
che vivono sotto la stessa volta stellata
condividendo una terra.
Ma non è bella l’altisonante retorica
il roboante e vuoto patriottismo cieco e sordo
a tutti gli altri patriottismi che sono suoi fratelli
abitanti in altri luoghi del pianeta e del cosmo.
Patria dell’uomo
sarebbe stupendo fosse il mondo intero,
anzi, tutto il creato:
cosa quasi impossibile per noi, limitatissime bestiole
del tempo e dello spazio.
Cittadini del mondo
si proclamano gli illuministi
applicando però questa sacrosanta ricetta
con la ferrea ragione che appiattisce ed omette
il diverso,
rende giustizia, ma depaupera e scolora.
La natura ci insegna
quale tesoro sia il suo pirotecnico magma:
ogni fiore è patria per le api,
ogni monte per stambecchi e cervi
ogni abisso per i suoi pesci e squali.
Per me, patria è l’Italia,
poteva esserlo l’Abissinia, il Perù o l’India
se fossi nata a Calcutta.
La sua bandiera sempre mi commuove
ed i suoi colori, mi danno qui, nella mia seconda patria,
emozioni e rimpianti, ricordi belli e fantastici
brutti ed anche angoscianti, scorci di luce e di buio
che hanno fatto da sfondo alla mia giovinezza.
Questo è patria:
una grandissima famiglia, infinitamente complessa
e difficile da gestire,
intricata di gusti, di usi, di pensieri comuni e diversi
che però sente di voler restare attorno allo stesso tavolo
per condividere con tutti i suoi membri
i pranzi e le cene dialogando con la stessa favella.
E, tutti i cittadini dovrebbero essere onesti e consapevoli
per aiutarla a procedere lungo la sua strada terrena.
Ma basta.
La mia patria lontana è dento di me
perchè in essa mi è toccato in sorte di nascere
ed essa mi ha involontariamente permeato
con le sue parole, la sua arte, il suo pensiero negli anni.
Nel tepore delle sue braccia mi sento a casa
indipendentemente dai suoi molti errori
per cui potrei rivolgere delle critiche o dei rimproveri.
E’ spesso così difficile andar d’accordo in cinque o sei in famiglia,
figuriamoci se si è milioni di formiche sparse,
tanto simili, ma tanto differenti ad un tempo.
A lei io sono legata strettamente
come le pagine di un libro
di cui fanno inscindibilmente parte
che se le strappi c’è un vuoto enorme
e della trama il senso è incompiuto e povero.
Lei vive in me.
nella parte più segreta e protetta del mio pensiero
dove da anni sta in un dolce e benefico letargo
che alimenta e illumina tutti i miei nuovi giorni.
Luciana Frassetto
Ballo di carnevale
ci incontriamo al…
ballo di carnevale
nel salone della Chiesa Cattolica
venerdì 9 febbraio
alle ore 19.30 – Μαιζώνος 81 –
&
musica dal vivo
Info Canc.Consolare
Bando generale di concorso per la formazione della graduatoria finalizzata all’assegnazione in locazione di alloggi di edilizia residenziale pubblica siti nel territorio del comune di Quartucciu. Trasmissione avviso pubblico
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